La Basilicata proietta la sua identità e le sue produzioni agroalimentari verso l’Oriente, in particolare verso Hong Kong e Pechino, in un’iniziativa che trascende una semplice missione commerciale per configurarsi come un vero e proprio atto di diplomazia gastronomica e culturale. L’operazione, orchestrata con lungimiranza, si inserisce in una strategia di internazionalizzazione regionale più ampia, con l’obiettivo di costruire ponti duraturi e di aprire nuovi mercati per le eccellenze lucane.Hong Kong, crocevia finanziario e culturale di primaria importanza, ha visto l’attivazione di una partnership strategica con lo chef Giandomenico Caprioli, figura di spicco nel panorama culinario internazionale e custode di una profonda conoscenza del territorio lucano. La sua esperienza imprenditoriale e il suo ruolo di ambasciatore della cucina italiana, con un focus particolare sui prodotti locali come il pregiato tartufo, si rivelano fondamentali per sensibilizzare il pubblico asiatico e creare un’immagine di qualità e autenticità. Caprioli non è solo un cuoco, ma un narratore di storie, capace di comunicare il valore intrinseco dei prodotti lucani attraverso la sua creatività e la sua passione.A Pechino, l’evento promosso dall’Istituto Italiano di Cultura, in sinergia con la Camera di Commercio Italiana e la rinomata Cantina Torre Albineta, ha assunto un significato storico e simbolico. La presenza dei discendenti di Nicola Ludovico Di Giura, personaggio storico che seppe instaurare un legame culturale tra la Basilicata e la Cina, ha rafforzato il senso di continuità e di appartenenza a una storia condivisa. Questa connessione, troppo spesso dimenticata, testimonia la capacità di dialogo e di scambio che ha sempre caratterizzato il popolo lucano, proiettandolo verso l’esterno con spirito di apertura e innovazione. La Cantina Torre Albineta, con i suoi vini di pregio, ha incarnato l’eccellenza enologica lucana, offrendo un’esperienza sensoriale unica e contribuendo a diffondere la cultura vitivinicola italiana nel cuore della Cina.L’iniziativa lucana non si limita alla promozione dei prodotti agroalimentari, ma mira a costruire una narrazione più ampia e articolata sull’identità regionale. Si tratta di un percorso di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, che affonda le sue radici in una storia millenaria e si proietta verso il futuro con ambizione e determinazione. L’assessore Carmine Cicala ha giustamente sottolineato come queste mete strategiche rappresentino una risposta consapevole alle sfide globali, un segnale di apertura verso un mondo in continuo cambiamento, un’opportunità per affermare la Basilicata come regione dinamica, innovativa e ricca di potenziale. L’oriente non è solo un mercato, ma un interlocutore culturale, un partner con cui costruire un futuro di prosperità e reciproca crescita.