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venerdì 5 Dicembre 2025

Oliva Ascolana Tenera Dop: Innovazione e Resilienza nel Piceno

Il Piceno, custode di un patrimonio agricolo di inestimabile valore come l’Oliva Ascolana Tenera Dop, si confronta oggi con sfide complesse che ne mettono a rischio la sostenibilità.
La carenza di forza lavoro specializzata, l’impennata dei costi di produzione e le crescenti difficoltà nell’approvvigionamento di risorse, impongono una radicale revisione dei modelli operativi e un investimento strategico in tecnologie all’avanguardia.

È in questo contesto che si colloca il Progetto Tenera, giunto alla fase di conclusione con un convegno formativo presso l’I.

I.
S.

Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, un evento che ha visto convergere istituzioni, ricercatori e produttori per analizzare i risultati di anni di studio e sperimentazione.

Il cuore del progetto risiede nell’esplorazione di nuove metodologie di raccolta, un cambiamento di paradigma che ha infranto dogmi consolidati.

Contrariamente alle convinzioni diffuse, le prove sperimentali hanno dimostrato che la raccolta meccanizzata, se eseguita correttamente, può minimizzare i danni alle piante e preservare la qualità del frutto.

Questa scoperta apre la strada all’adozione di scuotitrici e sistemi di supporto, strumenti essenziali per rispondere alla carenza di manodopera e migliorare l’efficienza produttiva.
Il professor Davide Neri, responsabile scientifico dell’iniziativa e docente presso l’Università Politecnica delle Marche, ha presentato i risultati della ricerca, affiancato da un team di esperti – Alessandro Annessi, Enrico Maria Lodolini e Veronica Giorgi – che hanno approfondito le complesse dinamiche che regolano le sollecitazioni meccaniche sulle piante, i traumi ai frutti e le strategie di post-raccolta per limitare le perdite.

L’approccio scientifico ha permesso di quantificare l’impatto delle diverse tecniche, fornendo dati concreti per orientare le scelte operative.
Dal punto di vista produttivo, Primo Valenti, presidente del Consorzio di Tutela, ha sottolineato l’importanza dei finanziamenti regionali, che coprono fino al 90% degli investimenti per l’oliva tenera, incentivando l’adozione di nuove tecnologie.

Tonino Cioccolanti ha offerto una prospettiva economica, evidenziando le potenzialità di redditività che derivano da un’agricoltura più efficiente e tecnologicamente avanzata.
Luca Gregori, imprenditore agricolo, ha condiviso la sua esperienza, testimoniando l’impegno continuo nella valorizzazione della cultivar Ascolana Tenera, un elemento cruciale per il mantenimento dell’identità del territorio.
La riflessione conclusiva è stata affidata a Massimo Sandroni, direttore di Cia Marche, che ha enfatizzato il valore del Progetto Tenera come un’opportunità unica per armonizzare tradizione e innovazione.

La resilienza dell’Ascolana Tenera, un simbolo di eccellenza agroalimentare, rappresenta un fattore determinante per la competitività del Piceno, un territorio chiamato a reinventarsi per affrontare le sfide del futuro con consapevolezza e determinazione.

Il progetto non si pone quindi come un mero esercizio tecnico, ma come un vero e proprio investimento nel futuro del territorio, un futuro in cui la tradizione si evolve per garantire la prosperità e la sostenibilità dell’agricoltura locale.

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