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venerdì 5 Dicembre 2025

Bibenda 2026: Cinque Grappoli per l’Eccellenza Italiana del Distillato

La Guida Bibenda 2026 celebra l’eccellenza del distillato italiano con l’assegnazione dei prestigiosi Cinque Grappoli a quaranta grappe, testimonianza di una tradizione vitivinicola profondamente radicata e in continua evoluzione.
Questa edizione, la ventottesima promossa dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis) sotto la guida di Franco Maria Ricci, offre uno sguardo approfondito sulla produzione di grappe “made in Italy”, evidenziando una tendenza verso espressioni più autentiche e territoriali.
Il Piemonte si conferma regione leader, con ben quindici riconoscimenti che ne attestano la storica vocazione alla distillazione di uve pregiate.

Tra queste, spiccano le monovitigno, distillati che esaltano le caratteristiche uniche di vitigni iconici come Barolo, Barbaresco e Moscato, offrendo un profilo aromatico complesso e raffinato.
L’attenzione si sposta poi su un panorama geografico variegato, che abbraccia le regioni più vocate alla produzione di grappa di qualità.

La Valle d’Aosta, con la sua anima alpina, porta a casa un riconoscimento, mentre il Trentino si distingue con tre grappe che incarnano la tradizione della distillazione in alta quota.
Il Friuli Venezia Giulia si afferma con sei grappe, tra cui le ricercate monovitigno Ramandolo, che testimoniano un legame profondo con il territorio e le sue varietà autoctone.

Il Veneto contribuisce con sette riconoscimenti, mentre la Toscana, con tre grappe, celebra in particolare le espressioni di Brunello Riserva, simbolo di eleganza e longevità.

La ricerca dell’unicità territoriale prosegue con una Grappa di Lacrima di Morro d’Alba, proveniente dalle Marche, e una Grappa di Moscato di Terracina, dal Lazio, che introducono elementi aromatici inaspettati.

L’Abruzzo, con una Grappa di Montepulciano d’Abruzzo Riserva, e la Calabria, con la sua Grappa di Gaglioppo, offrono un assaggio dei sapori intensi e robusti del Sud Italia.
Chiude il quadro una grappa siciliana, ulteriore conferma della capacità di innovazione e diversificazione del settore.

L’edizione 2026 riflette una crescente attenzione alla distillazione di monovitigno, alla valorizzazione di varietà autoctone e alla sperimentazione di tecniche innovative, pur mantenendo salda la connessione con le radici culturali e agronomiche del territorio.

La tendenza a privilegiare grappe affinate in botti di legno, pur presente, appare meno dominante rispetto alle edizioni precedenti, a testimonianza di una ricerca di purezza e immediatezza aromatica.

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