La pinsa, un’antica forma di focaccia romana che sta riconquistando popolarità a livello globale, vanta una presenza significativa nel panorama gastronomico internazionale.
La prima edizione della “Guida 50 World’s Best Pinsa” ne testimonia la diffusione, catalogando oltre sette mila pinserie nel mondo, con un numero considerevole – ben cinque mila – concentrate in Italia.
La presentazione di questa guida, realizzata a Roma da Press Food, segna un momento cruciale per la definizione e promozione di un canone di qualità e autenticità legato a questo prodotto.
La pinsa, derivante da “pinsere”, il verbo che indica la tecnica di stendere l’impasto con le mani, si distingue per la sua forma ovale e per un impasto a lunga lievitazione, che impiega un mix sapiente di farine, spesso integrando farine di riso, soia e grano tenero, accanto a quelle di grano duro.
Questa composizione conferisce alla pinsa una leggerezza e una digeribilità superiori rispetto alla pizza tradizionale, pur mantenendo una croccantezza piacevole.
La guida, curata con l’intento di preservare le radici e valorizzare l’evoluzione di questo prodotto agroalimentare tradizionale del Lazio (PAT), non si limita a classificare le migliori pinserie.
Essa celebra la rinascita di una tradizione culinaria che affonda le sue origini nell’antica Roma, quando la pinsa era il pane quotidiano del popolo.
Il riconoscimento più prestigioso, quello della miglior pinseria mondiale, è andato a Pinseria da Roberta, a Lecce, un tributo all’eccellenza artigianale che supera i confini regionali.
Al secondo posto si posiziona La Pinsa di Anton, a L’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia, simbolo della crescente popolarità della pinsa al di fuori dell’Italia.
La Pratolina, romana di nascita, si conquista il terzo gradino del podio, a testimonianza del legame indissolubile tra la pinsa e la sua città d’origine.
Oltre alla classifica principale, la guida premia l’innovazione e l’impegno dei pinsaioli, assegnando il titolo di Pinsaiolo dell’anno a Roberta Moretti, per la sua dedizione alla ricerca di ingredienti di qualità e alla sperimentazione di nuove ricette.
La Migliore Pinsa, invece, va a La Pinsa di Anton, per l’eccellenza del prodotto e l’attenzione ai dettagli, dall’impasto alla cottura.
La pubblicazione della “Guida 50 World’s Best Pinsa” non è solo un catalogo di eccellenze gastronomiche, ma un vero e proprio manifesto per la salvaguardia e la promozione di un patrimonio culinario italiano che, grazie alla passione e al talento di artigiani come Roberta Moretti e Anton, sta conquistando il palato di intenditori in tutto il mondo, contribuendo a diffondere la cultura e i sapori autentici della tradizione romana.



