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venerdì 5 Dicembre 2025

Lattiero-caseario italiano: export in rialzo e futuro sostenibile

Il settore lattiero-caseario italiano consolida la sua posizione di leadership nel panorama agroalimentare globale, con una performance di export che, nel primo semestre del 2025, ha registrato un balzo significativo del +15,7%.

Questa crescita, robusta e sostenuta, riflette un’attenta strategia di internazionalizzazione e un forte appeal dei prodotti Made in Italy, specialmente quelli tutelati da denominazioni di origine protetta (DOP).

Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, simboli indiscussi dell’eccellenza casearia italiana, continuano a trainare questa dinamica positiva, affermandosi come beni di lusso riconosciuti a livello mondiale.
Il Reggiano stagionato a dodici mesi, in particolare, ha visto il suo valore apprezzarsi sulla borsa di Milano (Ismea mercati, novembre 2025), raggiungendo una quotazione di 13,73 €/kg, un dato che testimonia la crescente domanda e la capacità di creare valore attorno a un prodotto tradizionale e di alta qualità.

Questo andamento si conferma con l’incremento del +3,4% in volume delle esportazioni di formaggi, già rilevato nel primo trimestre del 2025 (Ismea, luglio 2025).
Parallelamente a questo successo, il mercato del latte fresco mostra segnali contrastanti, con una diminuzione dei prezzi spot che si attesta ai minimi degli ultimi cinque anni.

Questa flessione evidenzia una complessità strutturale del settore, che richiede un’attenta gestione delle dinamiche di offerta e domanda, e l’esplorazione di nuovi modelli di business che valorizzino l’intera filiera, dal produttore al consumatore.

L’80ª edizione delle Fiere Zootecniche di Cremona, appena conclusasi, ha fornito una piattaforma cruciale per analizzare queste tendenze e riflettere sul futuro di un comparto che genera 21,8 miliardi di euro.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 400 brand e 150 delegati esteri provenienti da 22 Paesi, sottolineando l’importanza di CremonaFiere come hub strategico per il settore agroalimentare italiano.

La manifestazione ha celebrato l’armonioso connubio tra tradizione e innovazione, con la presentazione di nuove tecnologie per l’allevamento e la lavorazione del latte, affiancate a tecniche artigianali tramandate di generazione in generazione.
L’International Dairy Show, con i suoi 400 capi di razza provenienti dai migliori allevamenti italiani e stranieri, ha offerto un’occasione unica per ammirare la biodiversità e l’eccellenza genetica del settore.

“Si tratta di un’edizione particolarmente positiva”, ha affermato il presidente di CremonaFiere, Roberto Biloni, evidenziando il successo dell’evento sia in termini di partecipazione che di qualità delle mostre e dei convegni.
Il direttore generale, Massimo De Bellis, ha sottolineato come il format inaugurato cinque anni fa, che integra l’aspetto commerciale con momenti di aggiornamento e formazione, abbia contribuito a rafforzare il valore della rassegna, incentivando in particolare la partecipazione dei giovani, elementi chiave per il futuro del settore lattiero-caseario italiano.

La rassegna ha inoltre promosso un dibattito aperto sulle sfide ambientali e sociali che il settore si trova ad affrontare, ponendo l’accento sulla necessità di investire in pratiche di allevamento sostenibili e di promuovere la trasparenza lungo l’intera filiera.

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