Dazio USA sul vino italiano: rischio e resilienza per Franciacorta

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L’imposizione di un dazio del 15% sul vino italiano da parte degli Stati Uniti proietta un’ombra di incertezza sull’intero settore vitivinicolo nazionale, un campanello d’allarme sottolineato con particolare acutezza da Emanuele Rabotti, guida del Consorzio Franciacorta. Questa misura, percepita come una barriera commerciale, non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto globale di crescenti tensioni geopolitiche e protezionismo economico, che rischiano di alterare i flussi commerciali e i rapporti consolidati tra nazioni.Per il Consorzio Franciacorta, il mercato statunitense riveste un ruolo cruciale che va ben oltre i meri dati quantitativi. Esportando circa il 13% del proprio volume complessivo in questo paese, l’azienda ha investito nella costruzione di un’immagine di eccellenza, di artigianalità e di tradizione, elementi imprescindibili per un prodotto di alta gamma destinato a un consumatore sofisticato e attento. La crescita registrata nel primo semestre del 2023, con un incremento dell’export del 7,0% e un contributo statunitense del +3,3%, testimonia la validità di questa strategia, ma rende l’impatto del dazio particolarmente rilevante. Rabotti evidenzia come, in un’epoca segnata da una volatilità intrinseca dei mercati e da un’incertezza macroeconomica, interventi tariffari di questa natura minaccino la sostenibilità degli sforzi di lungo periodo dedicati alla creazione di partnership strategiche e di relazioni commerciali durature. La costruzione di una solida reputazione internazionale non si basa unicamente sulla qualità intrinseca del prodotto, ma anche sulla fiducia reciproca, sulla trasparenza e sulla stabilità delle condizioni operative. Il Consorzio Franciacorta, in risposta a questa nuova sfida, si impegna a un monitoraggio costante dell’evoluzione della situazione, mantenendo un dialogo costruttivo con le istituzioni governative e rafforzando le attività di promozione della denominazione sui mercati esteri. Questa risposta non è una semplice reazione difensiva, ma una riaffermazione della volontà di difendere il valore intrinseco del prodotto, la sua unicità legata al territorio, alle tecniche di produzione artigianali e all’attenzione meticolosa ai dettagli. La tutela dell’eccellenza italiana non è solo una questione economica, ma anche culturale e di identità nazionale. Il vino, in questo contesto, rappresenta un ambasciatore di stile di vita, di tradizione e di passione, un valore inestimabile che va preservato e promosso con determinazione, anche di fronte alle avversità commerciali. La resilienza e la capacità di adattamento del Consorzio Franciacorta saranno fondamentali per navigare in queste acque tempestose e garantire un futuro prospero per il settore vitivinicolo italiano.

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