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venerdì 5 Dicembre 2025

Vino italiano-USA: un legame economico e culturale da proteggere

Il vino italiano, più che una bevanda, è un ponte culturale e un motore economico di primaria importanza per l’Italia e per gli Stati Uniti, un legame sempre più cruciale nell’attuale contesto commerciale segnato da nuove barriere tariffarie.

Vinitaly e il Wine2Wine Business Forum ne hanno fatto il fulcro di un’analisi approfondita che svela l’entità di questo rapporto simbiotico.

L’importanza strategica del mercato statunitense emerge chiaramente dai dati dell’Osservatorio UIV-Vinitaly.

Sebbene il fatturato delle imprese italiane si attesti intorno ai 2,2 miliardi di dollari, l’impatto complessivo sull’economia americana supera i 10 miliardi, testimoniando un moltiplicatore economico di notevole portata.

Il vino italiano non è semplicemente un simbolo di eccellenza enogastronomica, ma un pilastro fondamentale per l’interscambio commerciale e la prosperità di entrambe le nazioni.

Nonostante il predominio dei vini domestici (che rappresentano il 70% del volume totale consumato negli Stati Uniti), il vino italiano detiene una quota di mercato ineguagliabile, pari al 38%, superando di gran lunga i vini australiani, neozelandesi, francesi e cileni.
Questa posizione di leadership non è casuale, ma il risultato di un’attenta cura della qualità, una forte identità culturale e un’efficace strategia di marketing.Un aspetto cruciale da considerare è il contributo indiretto del vino italiano all’economia statunitense.
Ogni dollaro speso in vino italiano ed europeo genera ben 4,5 dollari di valore aggiunto per l’economia americana, stimolando la creazione di posti di lavoro in settori diversi, dalla logistica alla ristorazione.
L’infrastruttura commerciale legata all’importazione e distribuzione di vino negli Stati Uniti è vasta e complessa, come evidenziato dalla piattaforma Vinaty.
Oltre 1.000 aziende importano vino, un numero altrettanto significativo di distributori e grossisti si occupano della sua commercializzazione, e circa 2.000 rivenditori lo offrono ai consumatori.

Questo ecosistema dinamico è essenziale per garantire la disponibilità del vino italiano e per soddisfare la crescente domanda del mercato americano.

Il ruolo del vino italiano nel settore della ristorazione statunitense è altrettanto significativo.
L’industria dei ristoranti italiani, con un valore stimato di 95 miliardi di dollari all’anno e oltre 62.000 imprese, dipende in modo cruciale dal vino italiano, sia per l’offerta che per l’apprezzamento da parte dei clienti.
Il Prosecco, attualmente il prodotto di punta del made in Italy enologico, è presente nel 41% dei menu americani, mentre i rossi toscani, con la loro eleganza e complessità, godono di una grande popolarità.

Nel 2024, le importazioni di vino italiano negli Stati Uniti hanno raggiunto quasi i 2,3 miliardi di dollari, con 354 milioni di litri venduti, corrispondenti a circa 470 milioni di bottiglie.

Questi numeri consolidano la posizione degli Stati Uniti come il primo mercato di sbocco per l’ecosistema del vino italiano, che comprende 530.000 aziende e 800.000 addetti, rappresentando il 24% dell’export totale tricolore.

Infine, secondo il “2025 Economic Impact Report” di Wine America, l’impatto annuale del vino negli Stati Uniti (diretto, indiretto e indotto) raggiunge i 144,4 miliardi di dollari, di cui quasi 19 miliardi sono generati dal vino italiano.

Un dato che sottolinea l’importanza strategica di questo settore per l’economia americana e il ruolo chiave del vino italiano come motore di crescita e prosperità.

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