L’Italia celebra un ulteriore tassello nella difesa e valorizzazione del proprio patrimonio agroalimentare: le Olive Taggiasche liguri e la Carne Salada trentina si aggiungono al prestigioso albo delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP), un riconoscimento che consacra la forza di un modello economico fondato sulla qualità intrinseca, la sapienza tramandata e il profondo legame tra prodotto e territorio.
L’annuncio, diffuso dal Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, sottolinea come questa iscrizione rafforzi la leadership italiana nel panorama europeo.
Il sistema delle IGP rappresenta un baluardo essenziale per la tutela delle nostre eccellenze, offrendo un’arma strategica nella competizione globale e distribuendo equamente valore aggiunto a tutti gli attori coinvolti, dai produttori ai trasformatori, fino ai consumatori.
L’impegno del Ministero, in questa direzione, si concretizza nella ricerca di nuove opportunità di sviluppo e affermazione sui mercati internazionali, promuovendo un’immagine distintiva del Made in Italy, sinonimo di tradizione, artigianalità e qualità superiore.
Con l’aggiunta di queste due nuove denominazioni, l’Italia raggiunge un totale di 895 IGP registrate, consolidando la propria posizione di leadership in Europa.
Questo sistema di certificazione genera un impatto economico significativo: stimato in oltre 20,3 miliardi di euro per la produzione agroalimentare nazionale, e con esportazioni che superano i 11,6 miliardi.
Questa cifra non si limita alla mera dimensione economica, ma riflette il valore inestimabile della cultura, delle competenze e delle risorse naturali che si celano dietro ogni prodotto IGP.
L’ottenimento dell’IGP per le Olive Taggiasche liguri, custodi di secoli di storia e di tecniche di coltivazione tradizionali, e per la Carne Salada trentina, espressione di un’antica arte salatoria, evidenzia come la diversità territoriale italiana sia un fattore imprescindibile di unicità e competitività.
Queste denominazioni non sono solo marchi di qualità, ma veri e propri simboli di un legame profondo con il territorio, con le sue tradizioni, con i suoi saperi artigianali, e con le comunità che li custodiscono.
La difesa e la promozione di queste eccellenze, rappresentano dunque un investimento nel futuro dell’agricoltura italiana e un contributo essenziale alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile e consapevole.



