citynotizie
cityeventi
venerdì 5 Dicembre 2025

Cerasuolo d’Abruzzo: Sardegna, Tradizione e il Miglior Rosato

Cerasuolo d’Abruzzo: Un Viaggio Sensoriale tra Sardegna e Tradizione AbruzzeseUn’anteprima esclusiva ha recentemente illuminato Cagliari, in Sardegna, offrendo ai palati più raffinati un assaggio del Cerasuolo d’Abruzzo Doc Baldovino 2024, acclamato come il miglior rosato dell’anno dalla prestigiosa Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso.

L’evento, orchestrato da cucina.
eat, il bottega-bistrot di Alessandra Meddi, ha visto una suggestiva fusione tra la cucina sarda contemporanea e le radici vitivinicole abruzzesi.

Lo chef Gianmarco Gessa ha creato un piatto emblematico per esaltare le caratteristiche uniche di questo vino: fregula, un formato di pasta tipico sardo, abbinata a muggine, un pesce pregiato, una crema di zucca e un tocco di aglio nero.
L’abbinamento, apparentemente audace, si è rivelato un connubio perfetto, un dialogo tra i sapori del mare e della terra, che ha fatto risaltare la personalità decisa e allo stesso tempo elegante del Cerasuolo.
La freschezza vibrante, la mineralità pungente, l’inconfondibile sentore dolce-amaro di ciliegia e fragola, e la vivace acidità del vino, si sono armonizzati in un’esperienza gustativa complessa e appagante.
Valentina Di Camillo, anima e cuore della cantina I Fauri, insieme al fratello Luigi, enologo e quarta generazione a capo dell’azienda, ha spiegato come il Cerasuolo incarni l’essenza del terroir abruzzese.
La tenuta, situata nel cuore delle colline attorno a Chieti, tra le denominazioni più rinomate d’Abruzzo, gode di un microclima privilegiato, influenzato dalle brezze marine e dall’altitudine.

“È un vino che sa di casa,” ha confidato Valentina, evocando un’immagine di convivialità e tradizione, dove il Cerasuolo, versato in un tipico fiaschetto, non mancava mai sulle tavole delle famiglie abruzzesi.
La scelta di abbracciare la filosofia dell’agricoltura biologica nel 2021 ha rappresentato una svolta significativa per l’azienda.

Un investimento nel futuro, volto a esaltare le caratteristiche intrinseche del Cerasuolo, a distinguerlo dal più celebre Montepulciano, e a consolidarne l’identità unica.
“Volevamo valorizzare il nostro territorio e la nostra tradizione,” ha affermato Valentina, “e il Cerasuolo è il vitigno che meglio rappresenta l’anima delle nostre vigne, un omaggio alla terra che ci ha accolto e nutrito.
”La storia di Valentina è un racconto di passione, determinazione e resilienza.

La sua è una figura pionieristica, che ha saputo ritagliarsi un posto in un mondo prevalentemente maschile, superando pregiudizi e scetticismi.

Dopo una laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, il richiamo alla terra, al profumo dei filari, è stato irresistibile.
“Ho trovato la mia strada proprio qui, tra queste colline,” ha confessato, “un percorso fatto di impegno, studio e amore per il nostro territorio.

”L’eredità di sua bisnonna Concetta, una figura chiave nella storia familiare, si rivela come un filo conduttore che lega passato e presente.
Fu lei a indirizzare suo padre verso l’acquisto del terreno a Francavilla al Mare, oggi dedicato alla produzione di Montepulciano, un omaggio alla fertilità della terra, nota per la coltivazione di fragole e pomodori.

La sua visione, lungimirante e intuitiva, ha permesso di individuare un terreno apparentemente povero, ma destinato a regalare uve di straordinaria qualità.
E lei, Concetta, aveva ragione.

Il Cerasuolo d’Abruzzo, oggi acclamato e apprezzato in tutto il mondo, ne è la vivida testimonianza.

- Pubblicità -

Altri articoli ―

- Pubblicità -
Sitemap