Roma, una città vibrante di storia e sapori, ha fatto da cornice alla quinta edizione del congresso Pass – un acronimo che racchiude i valori fondanti di un settore cruciale per l’identità nazionale: la ristorazione.
Oltre trecento professionisti, tra chef, manager, sommelier e imprenditori, hanno partecipato all’evento promosso dall’associazione Noi di Sala e dalla Scuola di Alta Formazione Intrecci, condividendo esperienze e delineando una visione strategica per il futuro del settore.
Il congresso Pass non si è limitato a un mero aggiornamento professionale; è stato un vero e proprio tavolo di confronto, un’occasione per sollevare istanze fondamentali e proporre soluzioni concrete a fronte delle sfide che il mondo della ristorazione si trova ad affrontare.
Il filo conduttore delle discussioni è stato l’urgenza di un ripensamento delle politiche pubbliche, con l’obiettivo di sostenere non solo la sopravvivenza, ma anche la crescita e l’innovazione del comparto.
Al centro delle richieste rivolte alle istituzioni, spicca la necessità di una revisione del carico fiscale che grava sulle imprese.
L’elevato tasso di IVA, unita alla difficoltà di accesso al credito, incide significativamente sulla competitività dei ristoranti, soprattutto quelli di piccole dimensioni.
Si propone, pertanto, una riduzione dell’IVA e l’introduzione di crediti d’imposta per gli investimenti in qualità dei prodotti, formazione del personale e sostenibilità ambientale.
Questi incentivi non solo alleggerirebbero il peso economico sulle spalle degli operatori, ma stimolerebbero anche un miglioramento continuo del servizio offerto e una maggiore attenzione all’impatto sociale e ambientale delle attività ristorative.
Un altro punto cruciale è il riconoscimento ufficiale della ristorazione come attività usurante.
Le lunghe ore di lavoro, lo stress, le responsabilità e l’esposizione a condizioni fisicamente impegnative rendono il lavoro in sala e in cucina particolarmente gravoso per la salute dei lavoratori.
La richiesta di tutele specifiche, pensionamento anticipato e sostegno alla salute non è solo una questione di equità sociale, ma anche un investimento nel capitale umano, elemento fondamentale per la qualità del servizio e la resilienza del settore.
Il congresso Pass ha inoltre sottolineato l’importanza di premiare le pratiche virtuose, incentivando turni di lavoro sostenibili, la formazione continua del personale, gli investimenti in attrezzature all’avanguardia e l’apertura di nuove attività.
Questo approccio, orientato alla valorizzazione dell’intera filiera, dalla produzione agricola alla presentazione del piatto, è essenziale per difendere e promuovere la cucina italiana come un patrimonio culturale immateriale di inestimabile valore, capace di generare non solo benessere economico, ma anche orgoglio nazionale e influenza culturale a livello globale.
Il futuro della ristorazione italiana, come emerso chiaramente dal congresso, dipende dalla capacità di coniugare tradizione e innovazione, sostenibilità economica e responsabilità sociale, passione per il cibo e tutela dei lavoratori.



