L’amore degli italiani per la pasta è un dato d’avvio, un pilastro culturale ed economico che si rinnova costantemente.
Lungi dall’essere un’inerzia, questo attaccamento si traduce in scelte d’acquisto rivelatrici, come documenta l’analisi condotta da Coop Alleanza in vista del Pasta Day.
I dati del 2024, che misurano un fatturato di 70,7 milioni di euro derivante dalla vendita di 55,5 milioni di confezioni, offrono uno spaccato interessante sulle dinamiche del mercato e sulle preferenze dei consumatori.
La sorpresa principale risiede nella leadership incontrastata delle penne, lisce e rigate, che superano in popolarità gli iconici spaghetti.
Questo fenomeno, che segna una evoluzione rispetto alle tendenze del passato – quando gli spaghetti sembravano dominare incontrastati, soprattutto durante la pandemia – suggerisce una ricerca di versatilità e adattabilità in cucina.
Le penne, infatti, si prestano a un’ampia gamma di condimenti e preparazioni, dalla semplice mantecatura alla cottura al forno.
La pasta secca di semola rappresenta la quota più consistente del mercato (38,2 milioni di confezioni), con una marcata preferenza per i formati corti, non superanti i 7 centimetri.
Questa predilezione potrebbe riflettere una tendenza alla semplificazione in cucina, alla ricerca di tempi di cottura più rapidi e a porzioni più facilmente gestibili.
I fusilli, con la loro forma a spirale, si attestano al secondo posto, seguiti dai rigatoni, apprezzati per la loro capacità di trattenere i sughi più corposi.
La pasta allungata, pur mantenendo una sua nicchia di mercato (9,4 milioni di confezioni), si posiziona in una fase di relativa contrazione rispetto alla leadership delle penne.
Gli spaghetti, pur rappresentando la quota maggiore all’interno di questa categoria (4,1 milioni di confezioni), si vedono erosi dalla concorrenza delle linguine, che si distinguono per la loro superficie più ampia, ideale per accogliere condimenti ricchi e saporiti.
La pasta all’uovo, con i suoi 6,1 milioni di confezioni, conferma il suo appeal per i consumatori più esigenti, alla ricerca di un prodotto dal sapore più intenso e dalla consistenza più vellutata.
Le tagliatelle, con i loro 1,2 milioni di confezioni, si affermano come la forma più richiesta, simbolo della tradizione culinaria emiliana, sinonimo di sapori autentici e ricette tramandate di generazione in generazione.
Nel segmento della pasta fresca, la pasta ripiena si distingue per la sua popolarità, con i tortellini che rappresentano il formato più amato, seguiti da ravioli e cappelletti.
La predilezione per i ripieni di carne e prosciutto crudo sottolinea una ricerca di sapori intensi e gustosi, che richiamano le tradizioni gastronomiche regionali.
Gli gnocchi, con la loro consistenza soffice e la loro versatilità in cucina, si attestano in una posizione di rilievo, confermando la loro capacità di adattarsi a una vasta gamma di condimenti.
L’analisi delle vendite attraverso la piattaforma online Easycoop rivela ulteriori peculiarità: una maggiore propensione all’acquisto di pasta di semola, seguita dalla pasta fresca e poi da quella all’uovo.
La forte incidenza dei prodotti a marchio Coop (quasi il 40% degli acquisti) evidenzia la fiducia dei consumatori verso la qualità e l’affidabilità dei prodotti offerti dalla cooperativa.
In definitiva, i dati di Coop Alleanza forniscono un quadro articolato e dinamico del mercato della pasta in Italia, rivelando tendenze emergenti e confermando la centralità di questo alimento nella cultura gastronomica nazionale.



