Il Lazio e la sua capitale, Roma, si presentano nel 2026 con un panorama gastronomico in fermento, testimoniato dalla nuova Guida Gambero Rosso, un mosaico di tradizione e innovazione che celebra la resilienza e la capacità di adattamento del settore.
Lontano da una visione univoca, il tessuto ristorativo si articola in realtà distinte: nuove aperture dinamiche, spesso radicate in aree periurbane e borghi storici, che intercettano un pubblico in cerca di esperienze autentiche e stimolanti, e una solida schiera di indirizzi classici, pilastri del centro storico, legati al territorio e custodi di un’identità culinaria profondamente radicata.
La guida, che recensisce 1080 esercizi, incluse 120 novità premiate con 11 riconoscimenti speciali, riflette una città in trasformazione.
Antonella De Santis, curatrice della guida, sottolinea come un’ondata di creatività, come si evince da realtà come “Tante Care Cose” e “Shell Libreria Bistrot”, stia reinterpretando i canoni della ristorazione, accogliendo nuove istanze di un pubblico sempre più esigente e attento.
Tuttavia, parallelamente a questa ventata di freschezza, persiste e si consolida la forza delle insegne che incarnano la quintessenza della cucina romana, mantenendo vive le tradizioni e i sapori del passato.
La guida celebra l’eccellenza in ogni sua declinazione, dalla cucina rurale, che trova espressione sublime in realtà come “Al Madrigale” di Tivoli, alle interpretazioni più audaci della cucina internazionale, come si dimostra con l’acclamato “Nomisan”, insignito del prestigioso riconoscimento dei Tre Mappamondi.
Accanto a queste, brillano ristoranti che, con coerenza e visione, hanno saputo definire un’identità gastronomica originale, come “Zia”, insignita dei Tre Forchette, portando avanti un percorso di crescita costante e affermandosi come punto di riferimento per la ristorazione d’autore.
La nuova edizione introduce realtà significative come “Shell Libreria Bistrot” e “Tante Care Cose” a Roma, “Ippolito” a Fiumicino, “Al Madrigale” a Tivoli, e celebra Sara Checchelani di “Materiaprima” a Pontinia, eletta Sommelier dell’Anno.
Un omaggio speciale è dedicato alla memoria di Mara Severin, giovane sommelier scomparsa tragicamente, con l’intitolazione del Premio Sommelier dell’Anno.
La guida non tralascia la valorizzazione del territorio, con riconoscimenti a “Casa Malgarini” e all’agriturismo “Il Casaletto”, e sottolinea l’evoluzione della ristorazione alberghiera, che vede i romani riscoprire il piacere di cenare e fare colazione in hotel, spesso abbinato a panorami mozzafiato.
La scelta di digitalizzare la guida, con aggiornamenti continui, è un ulteriore segnale di cambiamento e apertura verso il futuro.
Un riconoscimento speciale va a “Armando al Pantheon”, simbolo della cucina romana, e a “La Pergola”, rinomata per la sua cantina.
Infine, si segnala la perdita di un gambero al Casaletto, pur confermandone l’importanza come punto di riferimento per le trattorie tradizionali.
La guida, inoltre, continua a raccontare il litorale romano, testimoniando la ricchezza e la diversità del territorio laziale.



