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venerdì 5 Dicembre 2025

Pane, amato e sprecato: l’Italia tra tradizione e sostenibilità.

Il pane, pilastro dell’alimentazione italiana, continua a occupare un posto centrale nella dieta quotidiana di un’ampia maggioranza della popolazione.
Secondo un’indagine condotta da Too Good To Go in collaborazione con l’istituto di ricerca Appinio, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Pane del 16 ottobre, ben due terzi degli italiani (66%) ne consumano regolarmente, ogni giorno.
Il consumo medio settimanale si attesta intorno ai 500 grammi a persona, cifra che testimonia l’importanza culturale ed economica del pane per il nostro paese.
Tuttavia, questa solida tradizione si scontra con un dato allarmante: lo spreco alimentare.

L’indagine rivela che, in media, ogni singolo italiano getta a settimana un panino intero, un fenomeno che incide significativamente sull’impatto ambientale e sulla sostenibilità del sistema alimentare.

Questo spreco, spesso legato a previsioni di acquisto errate, a confezioni troppo grandi o a difficoltà nel consumare il pane fresco entro pochi giorni, rappresenta una sfida complessa che richiede una riflessione collettiva.
L’analisi ha inoltre permesso di delineare le preferenze dei consumatori.

La ciabatta, con la sua forma iconica e la sua versatilità in cucina, si conferma il pane più amato dagli italiani, spesso utilizzato per preparazioni sia dolci che salate.

Tuttavia, accanto alla ciabatta, si registra un crescente interesse per varietà più antiche e tradizionali, come il pane di segale, il pane integrale e le pagnotte rustiche, segno di una riscoperta delle proprietà nutrizionali e dei sapori autentici.
Lo studio di Too Good To Go e Appinio sottolinea l’urgenza di adottare comportamenti più responsabili, promuovendo la pianificazione degli acquisti, la conservazione corretta del pane e la creatività in cucina per riutilizzare gli avanzi.
La Giornata Mondiale del Pane, in questo contesto, assume un significato ancora più profondo, invitando a celebrare questo alimento fondamentale con consapevolezza, rispettandone il valore nutrizionale, culturale ed economico, e riducendo al minimo lo spreco.
Si auspica, quindi, un cambiamento di mentalità che porti a una maggiore attenzione verso il consumo consapevole e sostenibile, valorizzando al contempo la ricca tradizione panaria italiana e promuovendo l’innovazione nel settore.

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