Il panorama della pasta italiana si arricchisce di una significativa evoluzione, testimoniata da un dato che rimarca un profondo cambiamento nelle preferenze dei consumatori.
Un’analisi di Coldiretti, supportata dai dati Ismea e presentata in occasione del World Pasta Day, rivela un raddoppio sostanziale della quota di mercato occupata dalla pasta prodotta interamente con grano 100% italiano negli ultimi cinque anni.
Questo incremento, che porta la quota dalla precedente rilevanza del 20% a superare la soglia del 40% nel consumo totale di pasta di semola secca, non si limita a un mero spostamento di tendenza; rappresenta una vera e propria riaffermazione dell’identità agroalimentare nazionale e una risposta concreta alla crescente domanda di trasparenza e tracciabilità nella filiera alimentare.
Il fenomeno non è casuale, ma riflette una presa di coscienza sempre più diffusa tra i consumatori, che ricercano attivamente prodotti legati al territorio, garanzia di qualità, sicurezza e sostenibilità.
La pasta, emblema indiscusso del Made in Italy e pilastro fondamentale della Dieta Mediterranea, assume così un ruolo ancora più centrale nelle scelte alimentari.
Dietro questo successo c’è una rete complessa di fattori.
Oltre alla crescente consapevolezza del consumatore, un ruolo chiave è giocato dalla qualità del grano italiano, coltivato in diverse regioni, ognuna con le sue peculiarità pedoclimatiche che conferiscono alla pasta aromi e consistenze uniche.
L’attenzione alla filiera, dall’agricoltura alla macinazione, fino all’industria alimentare, garantisce un controllo rigoroso in ogni fase della produzione.
Questo aumento di preferenza non è solo un segnale positivo per gli agricoltori italiani e per le aziende alimentari, ma anche un’opportunità per rafforzare l’immagine del Made in Italy sui mercati internazionali.
La pasta italiana, simbolo di tradizione, gusto e qualità, continua a conquistare palati in tutto il mondo, confermando il suo ruolo di ambasciatrice dell’eccellenza agroalimentare italiana.
L’analisi di Coldiretti suggerisce inoltre che esiste un ulteriore potenziale di crescita, legato alla capacità di innovazione del settore e alla possibilità di sviluppare nuove varietà di grano e formati di pasta, sempre più attenti alle esigenze dei consumatori e alle tendenze alimentari emergenti.
La sostenibilità, intesa come rispetto dell’ambiente e valorizzazione delle risorse locali, rappresenta un ulteriore fattore chiave per il futuro di questo comparto.



